giovedì 30 agosto 2012

Quello che il "lui" di stasera non capisce, che non ha mai voluto capire, credo, è che io ci credevo davvero nella cosa tra me e lui. Ho sperato per sette anni che le cose andassero meglio, che lui andasse meglio. Che cambiasse, forse, ma siccome questa speranza è sbagliata a prescindere, forse speravo solo che crescesse.
Non è successo, e un litigio dopo l'altro, una tragedia dietro l'altra, un pugno alla porta, due tazze lanciate con forza sul pavimento, mezze frasi sfuggite che dicevano la verità, io continuavo a sperare che le cose cambiassero. Finchè l'ultima mi ha fatto capire che no, a trent'anni non si può ancora sperare che le cose cambino, se ritieni sano e giusto comportarti ancora così.
Adesso è colpa mia, che me ne sono andata. Ho rinunciato, ho gettato la spugna, mentre lei "mi avrebbe perdonato tutto". Ma siccome lui non ha mai avuto niente da perdonarmi, in realtà non lo sa cosa vuol dire. Ed è come se non l'avesse detto.
Quello che non vuole capire è che io ci credevo sul serio. Avevamo una casa, due gatti, e magari un giorno avremmo avuto una famiglia, bastava solo che lui crescesse. Ad oggi, non riesco ancora a trovare un posto dove sono stata bene come quando stavo a casa sua. La sentivo casa mia.. io, che non sto mai bene da nessuna parte. Con nessuno. In nessun modo. Non ci riesco.
E' colpa sua è colpa sua è colpa sua. Adesso almeno riesco a dirlo. Ok, forse non proprio a dirlo ad alta voce, ma perlomeno a pensarlo. E' colpa sua se ho perso il lavoro al bar, è colpa sua se ho litigato con la mia migliore amica che poi è morta senza che potessi dirle che avevo sbagliato e che era colpa sua.. è colpa sua se non riesco a darmi pace adesso, se non trovo un posto dove sto bene, se a trent'anni sono a questo stupido punto e non so come schiodarmi.
E' colpa mia averci creduto, aver sperato che potesse cambiare (crescere), che potessimo avere una famiglia e vivere felici e contenti come due persone adulte.
Mi sento di merda perchè lo amavo sul serio e adesso non so se sono più capace di farlo allo stesso modo.
Quando un giorno dietro l'altro, una settimana, un mese dopo l'altro, un anno dopo l'altro, sono colpi, e altri colpi, e colpi sempre peggiori.. e continui ad andare avanti anche quando arranchi e non hai niente a cui appoggiarti. Diventa sempre peggio, sai che devi staccarti e non ce la fai. Cristo, è passato più di un anno e ancora non ce la faccio.
Ti ritrovi a fare cazzate, a tornare indietro nel tempo o almeno a provarci.. a ributtarti in cose che dovrebbero essere morte e sepolte da anni e che invece ti sembrano ancora tutte uguali. Fingere che non sia successo niente, che il tempo non sia passato, che si possa ritornare indietro e riprendere i fili che sono stati buttati alle ortiche tanto tempo prima.
Cambia tutto e non cambia niente..
E adesso non è più lo stesso.. non posso cancellare quello che è successo. Non posso cancellare quei sette anni, e non posso cancellare l'anno che è venuto dopo. Un anno del cazzo. Un anno molto bello e molto brutto. Un anno in cui ho capito tante cose e tante altre si sono soltanto confuse.
E comunque non trovo pace. E non mi va di dare la colpa di questo a qualcun'altro.

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